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Cortés, Hernán.

Conquistatore spagnolo. Intrapresi gli studi di Diritto presso l'università di Salamanca, li abbandonò nel 1504 per recarsi nel Nuovo Mondo. Stabilitosi a Hispaniola (Santo Domingo), divenne encomendero, ossia proprietario di terre e di indios. Nel 1511 partecipò alla spedizione di D. Velázquez per la conquista di Cuba. Nel 1518 Velázquez, divenuto governatore di Cuba, gli affidò l'incarico di guidare una spedizione nel golfo del Messico e sulla costa dello Yucatan. C., che aveva partecipato al finanziamento dell'impresa, riuscì a raccogliere seicento volontari. Partito da Cuba con undici navi, dopo lo sbarco sulla costa messicana rinnegò l'autorità del governatore di Cuba (18 febbraio 1519) e diede inizio alla conquista del territorio messicano, compiendo due gesti simbolici: la distruzione delle navi con cui era giunto, per impedire il ritorno in patria dei marinai e costringerli a unirsi all'esercito, e la fondazione della municipalità spagnola di Veracruz. Sottomessa la Repubblica di Tlaxcala, che divenne sua alleata contro la potenza azteca, C. giunse a Tenochtitlán, capitale dell'Impero. Fatto prigioniero Montezuma II, lo costrinse a pagare un forte riscatto e a dichiararsi vassallo del re di Spagna. La spedizione suscitò contro C. la reazione di Velázquez, che inviò un contingente nel Messico al comando di Panfilo Narvaez. C. riuscì a respingere l'attacco arruolando fra l'altro, nel proprio esercito, la maggior parte degli uomini di Narvaez. Nel frattempo, tuttavia, il malcontento degli indios era sfociato in un'insurrezione; rientrato nella capitale C. non poté più fare affidamento sull'appoggio dello screditato re Montezuma II, lapidato dal suo stesso popolo, e dovette fuggire dalla città, aprendosi un passaggio con le armi e perdendo un terzo dei suoi uomini nella cosiddetta Noche triste (1° luglio 1520). Contando sulla fedeltà delle tribù ausiliarie C., riuscì a ritirarsi a Tlaxcala, dove si preparò per un assalto a Tenochtitlán. Dopo alterne vicende, nel febbraio del 1521, grazie alla debole resistenza degli Aztechi e alla superiorità degli armamenti, C. riuscì ad assoggettare tutti i territorio dell'Impero e iniziò lo sfruttamento economico del Paese. Nominato da Carlo V governatore e capitano generale della Nuova Spagna (1521), nel 1528 C. tornò in Spagna dove ricevette anche il titolo di marchese della Valle di Oajaca e quello di cavaliere di Santiago. Nel 1935 esplorò le regioni del golfo di California. Nel 1541 dopo aver preso parte alla spedizione di Carlo V contro Algeri, si ritirò nella sua casa di Castilleja de la Cuesta, presso Siviglia. Le sue lettere o relazioni ufficiali, Cartas de relacion, dirette al re dal 1519 al 1526, rappresentano una delle più importanti fonti di documentazione della campagna spagnola nel Messico (Medellín, Estremadura 1485 - Castilleja de la Cuesta, Siviglia 1547).